Il pianificatore di matrimoni.

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Non sopporto quelli che chiamano i propri figli con nomi inglesi di cui esiste il corrispondente perfetto italiano (Daniel invece che Daniele, per esempio). Allo stesso modo non sopporto l'uso dell'inglese quando esistono i termini italiani per indicare la stessa identica cosa. È così che ammazziamo la nostra lingua. Per esempio, perché dire Wedding Cake quando esiste l'espressione Torta nuziale? Posso concedere il catering, ma la wedding cake proprio no! Altro punto: le maiuscole usate a caso (in realtà un po' all'inglese), come per i nomi dei mesi o dei giorni della settimana. Nel nostro caso, "Musicali" è un aggettivo: si scrive minuscolo. "Cerimonia" è nome comune di cosa: si scrive minuscolo. "Lei e Lui" sono pronomi personali: minuscoli. A meno che non si stia parlando di Dio. Ma lo sanno tutti che Dio è scapolo.

2 commenti:

Benedetta Gargiulo ha detto...

Sono D'Accordo. Che Poi Non So: Si Dice Che La Lingua Si Stia Impoverendo A Causa Della Scrittura Veloce Su Internet E Sui Telefonini, Tendendo A Una Semplificazione Progressiva. Come "Po" Scritto Con L'Accento Anziché Con L'Apostrofo Perché Più Semplice E Veloce. Ma Allora Perché Premere Il Tasto Del Maiuscolo In Più? Dovrebbe Essere Il Contrario. E Scrivere Tutto In Minuscolo. Io Lo Preferirei.

Vivi ha detto...

È la sindrome di chi di solito scrive cose senza importanza e quando è alle prese con qualcosa di più ufficiale, si impegna e mette gli orpelli. Come quelli che quando devono scrivere una lettera importante, la riempiono di parole difficili, desuete e burocratiche, perché in Italia pare che più scrivi difficile più sei colto.
Questa delle maiuscole, comunque, credo sia un'usanza di forte influenza inglese (laddove in inglese si devono usare le maiuscole per molti dei termini che compongono il titolo di un libro, per esempio, o di un CD).